Io chiamerei piuttosto spirito ciò che è al di sopra, e anima ciò che è intermedio (nell’uomo).
Lo spirito conosce tutto, ma, essendo chiuso nella materia, non ha più ricordo (8.3.1896).
Lo spirito non sa dove va, poiché se lo sapesse non vorrebbe più avanzare. Fintanto che uno spirito è capace di indietreggiare davanti a ciò che l’attende, l’avvenire gli rimane nascosto.
Essendo lo spirito tanto avanzato da poter formare il corpo, esso lo forma, e l’anima è la vita dello spirito (31.1.1897).
Lo spirito, crescendo, non conosce né tempo né distanza (10.5.1896).
Lo spirito di una persona può rispondere a un’altra persona che gli parla, a qualunque distanza, senza che la prima se ne avveda, senza essere disturbata nelle sue occupazioni (12.2.1895).
Molto spesso lo stesso spirito anima due corpi. Questo è vero soprattutto per gli esseri molto elevati. Allora, quando il cervello dell’uno lavora molto, deborda e l’altro si riempie. Poi, quando il primo riflette, l’altro gli può rendere delle idee. È così che lo spirito di Giovanni animava anche Giovanni Battista e che questo stesso spirito si manifestò a Giovanni come Elia in forma di luce.
Chi ha gli occhi aperti può vedere con lo spirito a qualunque distanza. Ma egli vede comunque attraverso simboli suoi speciali, molto tempo prima di avere la visione chiara, assoluta, degli spiriti. |