Le anime sono state create tutte allo stesso tempo, ma non sono discese nello stesso tempo (1902).
Tutte le anime sono separate e conservano sempre la loro individualità.
L’anima è un soffio di Dio. Non possiamo sapere cos’è poiché gli angeli stessi l’ignorano (9.1.1895).
Se, vivendo come viviamo, noi sapessimo ciò che è l’anima, vale a dire qual è la strada che dobbiamo percorrere, incorreremmo in un biasimo ben più grande, e tale che il castigo sarebbe terribile. Sapete perché non vi è nessuno dannato fra voi? È perché nessuno sa cos’è l’anima.
La conoscenza dell’anima ci viene rifiutata. È il segreto del Cielo. Se l’uomo sapesse cos’è l’anima, non vorrebbe fare più niente. Egli si direbbe, per pigrizia: “ Ne ho di tempo ”. Oppure prenderebbe delle scorciatoie. Ora, ciò non deve essere. Occorre che il cammino sia spianato, seguito e reso praticabile.
Poiché se spianerete il cammino, quelli che passeranno dopo di voi lo troveranno tutto spianato. Invece di essere impegnati a spianarlo, saranno impegnati a qualcos’altro, e dietro di voi allora, su questo sentiero spianato, camminerà il Signore. Perciò è stato scritto: “Spianate il cammino del Signore”.
Bisogna assolutamente credere nell’immortalità dell’anima che Dio non ci ha lasciati soli che tutto ciò che accade è per Sua volontà che Egli ci ha dato un’anima che parte da Lui e che è in noi (25.3.1895).
L’anima è la vita dello spirito, il pane dello spirito, è una scintilla divina dobbiamo farla crescere. Bisogna che essa diventi un Sole in noi. La nostra anima cresce quando progrediamo nel cammino del bene e inversamente (10.7.1896).
Prima di discendere nella materia, le anime erano nel paradiso e nello stato d’innocenza, e per conseguenza di non conoscenza. Esse giocavano come dei bambini o come degli angeli e gustavano i frutti del paradiso. Dio fece loro gustare il bene e il male inviandoli nel male sotto l’influenza dei demoni, nell’egoismo, per crescervi nella prova e nel dolore, lungo i sentieri imposti. Se l’uomo non fosse caduto, non conoscerebbe nulla. Caduto, poi risollevato, è al di sopra degli angeli.
Quando Dio ha lanciato le anime nella materia, ha dato a ciascuna di esse un cammino da percorrere e ha detto loro: «Ecco la strada che devi seguire; spianala questa strada, rendi dritto questo sentiero, perché il Signore deve passarvi». Se noi sapessimo cosa significano queste parole, ci sentiremmo gonfi di un immenso orgoglio. Questo cammino è disseminato ad ogni passo di prove imposte da Dio alle anime, prove che differiscono a seconda dei cammini.
Ogni giorno l’anima si avvicina a Dio e, quando sarà pronta, apparirà davanti a Lui. Per questo occorre che essa sia più brillante del Sole, altrimenti non potrebbe resistervi. È per questo che bisogna soffrire non vi è che la sofferenza che possa far crescere l’anima, è il solo mezzo per avanzare. La nostra anima è giudicata secondo il male che ha fatto, perché tutto ciò che abbiamo fatto deve esserci restituito. Dobbiamo pagare i nostri debiti, poiché un debito contratto nel mondo non può annullarsi che in questo mondo. Ciò che è legato in questo mondo non può sciogliersi nell’altro. Sopportiamo dunque le nostre prove con calma e rassegnazione, dal momento che non sappiamo perché soffriamo. Dio è giusto e infinitamente buono non può sbagliare se ci invia delle prove è che noi le abbiamo meritate. Non conosciamo il passato, così come non possiamo sapere perché soffriamo. Può darsi che noi non abbiamo fatto molto male in questa esistenza ma, poiché la nostra anima esiste da molto tempo, essa può averne fatto molto. Non conosciamo il passato, perché se Dio ci permettesse di vedere ciò che abbiamo fatto, avremmo paura. È per questo che soffriamo senza sapere perché. Più tardi, quando vedremo il passato, sapremo da dove vengono le nostre prove (12.4.1891).
Un’anima che fosse pura con un corpo che fosse in rapporto, non farebbe del male, anche se ciò le venisse comandato (26.11.1896).
L’anima opera da lontano come da vicino.
Un’anima può comandare a un’altra anima nello stesso modo che un padrone comanda ai suoi operai, e l’anima che ha il potere di comandare è obbedita (10.11.1896).
Un’anima antica è quella che ha percorso una gran parte del cammino un’anima giovane, il contrario. Ma non si può dire che un’anima antica sia più progredita di un’anima giovane questo dipende dalle mire che Dio ha su quell’anima. |