Pagina iniziale
Vita e parole di Maitre Philippe Il Vangelo di Maitre Philippe

Il corpo è il mantello dello spirito, serve a velarlo (7.8.1900).
Tutto è segnato sulla nostra fisionomia. Si porta il marchio di ciò che si è (6.3.1902).
Ogni peccato corrisponde particolarmente a uno dei nostri organi (31.5.1899).
Avrete un fisico gradevole se vi comportate bene: sarete voi stessi che ve lo farete! (15.11.1896).
Un uomo che lotta con coraggio contro le proprie passioni può, in tre o quattro anni, cambiare il suo viso, anche se è vecchio.
Il nostro corpo è composto da un’infinità di molecole. Ciascuna di queste molecole ha una vita che le è propria e, di conseguenza segue una strada. Inoltre, una molecola può dividersi in un’infinità di parti, dunque tutto è all’infinito (13. 4.1898).
Le molecole più lontane dal centro dell’anima vengono a turno a prendere il posto di quelle che se ne vanno (12.2.1902).
Occorre che tutte le molecole del nostro corpo diventino tanto preziose quanto quella del nervo ottico o del cuore (27.11.1900).
Tutte queste molecole devono purificarsi col dolore. Soffriamo per il loro avanzamento, ma non sappiamo ciò che siamo. Così come non conosciamo niente di ciò che vediamo intorno a noi, perché non ne siamo degni. Quando guarderemo come un fratello il primo venuto che avrà bisogno di aiuto e che faremo per lui ciò che vorremmo fosse fatto a noi, non vi sarà nulla di nascosto per noi (21.11.1894).
Nell’uomo le molecole più progredite si trovano nel cervello. Ognuna di esse lavora. Se una di queste molecole pervenuta allo stato perfetto uscisse dal nostro corpo, dove andrebbe? Molto semplicemente in un luogo dove si trovano molecole simili, ed esse aspetterebbero lì che ve ne fossero a sufficienza per formare un corpo. Qual è questo luogo? Nessuno lo sa. Dio non l’ha rivelato a nessuno. In ogni caso questa molecola non va molto lontano, poiché un semplice velo separa questo mondo dall’altro, ma i nostri occhi non possono vedere dietro quel velo, la materia ce lo impedisce.
Tutte le molecole che compongono il nostro corpo non vi rimangono per lo stesso tempo alcune un giorno, altre più a lungo. Questo spiega perché la nostra fisionomia cambia.
Supponiamo che tra qualche mese ci correggiamo di diversi difetti; poiché tutto è segnato sul nostro viso, dallo stesso istante in cui cancelliamo il male che è impresso sul nostro viso, la nostra fisionomia cambia (Ottobre 1897).
Le cellule del corpo umano vanno ad illuminarsi nel cervello e ritornano nel corpo a portarvi la luce. Dopo tre passaggi esse evolvono e vanno a preparare la prossima abitazione. Coloro che non pensano che alla Terra, non hanno nulla di preparato dall’altra parte (26.6.1900).
Le molecole che avete nel cervello se ne vanno al termine di sette anni; esse vengono rimpiazzate da altre. Una viene, avete coraggio, un’altra viene, ed eccovi scoraggiati. Poco a poco le molecole del piede saranno altrettanto perfette quanto quelle del cervello, e voi potrete essere soldati del Cielo.

Il sonno

Il sonno è il riposo degli organi dello spirito.
Quando tira vento, la pianta soffre; essa si riposa come noi la notte. Se non ci fosse la notte, l’uomo soffrirebbe troppo.
La notte è fatta per dormire, a questa condizione ci si sente bene, perché si deve far riposare il corpo, ma se si veglia per il bene degli altri è un’altra cosa.
Le scosse che provate prima di risvegliarvi e per cui sognate di cadere, dipendono spesso dal fatto che il vostro spirito è distante e ritorna bruscamente.
Quando si sogna è un’illusione, eppure è reale. Vivremo in un piano dove tutto sarà reale, dove tutta la realtà svanirà e si crederà di aver sognato (10.5.1904).
Nei nostri sogni prendiamo una responsabilità, gli atti che vi commettiamo in certi paesi dovranno essere pagati in quegli stessi paesi. Ma contano anche le sofferenze che vi proviamo. È ciò che è scritto: quel che è legato qui dovrà essere sciolto qui.
Per avere dei sogni puri e avere talvolta delle comunicazioni col nostro angelo custode, non bisogna mai adirarsi, essere moderati in tutto, nel bere, nel mangiare, nel lavoro, nelle veglie e non avere che buoni pensieri (8.12.1902).

Non siamo abbastanza puri per interpretare i nostri sogni (maggio 1904).
pagina precedente
pagina successiva