Dio è ovunque. Egli è davanti, dietro e al nostro fianco e noi non lo vediamo. Lui ci vede. Così, non bisogna mai dire: «Dio m’abbandona». Noi possiamo allontanarci da Lui, ma Dio è sempre con noi. Quando noi diciamo: «Dio m’abbandona», noi insultiamo Dio che è nostro Padre, che provvede a tutti i bisogni della nostra esistenza. Egli ha provveduto a tutto, ha tracciato il cammino che dobbiamo fare e ha messo sulla nostra strada tutto ciò che ci è utile. Tale è la sua bontà infinita tutto ciò che Egli ha fatto è perfetto (24.1.1896).
Chi fra voi non ha detto in qualche momento: «Dio non è giusto se io fossi al suo posto non avrei fatto così?». Come osare giudicare le opere di Dio? Eppure egli non ci giudica quando siamo incapaci di comprenderlo. Nessuno ha l’intelligenza abbastanza formata, lo spirito così sottile, per farsi una idea di cos’è Dio (21.11.1894).
Egli è la perfezione stessa tutto ciò che fa è perfetto.
Non ha dimenticato nulla, tutto ha il suo posto assegnato dall’inizio, tutto accade alla sua ora. Se noi recriminiamo, è una prova della nostra ingiustizia, poiché giudichiamo le opere di Dio.
La Provvidenza è dappertutto. L’uomo la trova sulla cattiva come sulla buona strada (18.2.1902).
Dio non ha ancora corretto né giudicato nessuno. Egli non giudica, siamo noi stessi che ci giudichiamo (12.2.1901).
La misericordia di Dio non ha limiti. Egli ama il peccatore.
Il Padre non spartisce il suo regno, non ne ha bisogno Egli lo dona ai suoi figli.
Vi è una dimora più in alto di tutte le altre. In quella non posso neanche dire se ci sarà dato un giorno di andarci.
È, per così dire, il salone di Dio. Egli l’ingrandirà forse per riceverci, ma non l’ha mai ancora modificato. Qualche secolo fa Egli ha ridotto una parte dei suoi appartamenti, ma il salone mai. |