Ogni essere ha la sua via, e la via dell’uno non è la via dell’altro, ma tutte le vie sono nella Via.
Le vie sono ciò che vi è di fisso nell’universo. Ogni famiglia di esseri ha la sua via e tutti i membri della famiglia seguono la stessa via, ma l’uno può sostituire l’altro in tale via.
Sulla medesima via sono gli antenati, noi stessi, poi, per ordine decrescente, gli animali, i vegetali, i minerali.
Ognuno si crede libero ed è il padrone di ciò che lo segue. Ma ognuno è anche condotto da quelli che lo precedono.
Si può non essere della stessa famiglia, dello stesso paese, e seguire lo stesso sentiero. Su quel sentiero ci sono gli antenati e i discendenti.
Ogni uomo che agisce coinvolge allo stesso tempo nella sua azione e nelle sue conseguenze la serie degli esseri che sono sulla sua via. Se un uomo, per un atto da lui commesso, ha meritato di nascere con una gamba di meno, tutti gli animali che sono con lui nasceranno mutilati, tutti gli alberi avranno dei rami contorti, tutti i minerali della sua famiglia saranno impuri. Se così avviene per il castigo, è lo stesso per il bene.
Quando accostiamo una tazza alla bocca per bere, vi sono nello stesso tempo degli individui che bevono in un bicchiere, altri nel cavo della mano, un animale va all’abbeveratoio, una pianta riceve della rugiada e così di seguito fino al più profondo della materia. E noi non possiamo fare il gesto di bere che per il fatto che anche la materia ci aiuta. Senza di ciò il nostro braccio ricadrebbe e noi non potremmo bere. Occorre che la materia ci dia la forza. Nel medesimo istante un cliché viene davanti al nostro spirito e noi siamo così il punto d’incontro tra quel cliché e la serie di quegli esseri, che è la via.
Io non vedo il destino come lo vedete voi, lo considero come una strada che diversi esseri devono percorrere e sulla quale si possono trovare degli ostacoli. Colui che non indietreggia davanti ad un ostacolo mette paura a tale ostacolo e questo si appiana per il passaggio delle altre persone. Ecco perché il bene che si può fare può essere utile a una quantità (31.7.1893).
Il nostro destino è scritto. Seguiamo delle vie già tracciate quaggiù e un’anima da un appartamento entra in una di queste vie dietro sua richiesta, a un’ora stabilita. Di qui l’astrologia.
Voi siete su una via bisogna percorrerla e questa via è il Cielo che l’ha tracciata. L’acqua può trascinarvi delle pietre, delle spine, degli alberi possono crescervi. Io vi dico che percorrerete quella via finché non sia spianata. Per spianarla occorre avere scarpe larghe ed essere molto carichi di pesi. Se non la si spiana la prima volta, ci si dovrà ripassare. Ma, se le spine sono diventate grosse come il braccio, come farete a passare, se la prima volta, quando non era così faticoso, non avete potuto togliere una sola spina?
Ci sono delle persone, molte, che stavano per cadere in un precipizio si fa loro cambiare direzione, mettendole su un’altra strada qui incontrano dei sassi, si adirano e dicono: “ Perché non mi hanno lasciato nel posto dove stavo così bene? ”.
Ve ne sono pure che, una volta cadute nel precipizio, cieche, incontrano qualcuno che le prende per mano e le conduce più o meno velocemente fino al primo gradino di una scala ed esse dicono: “ Ecco che camminiamo già da tanto tempo e mi dite sempre la stessa cosa ed io non vedo nulla! ”. Non si rendono conto che, se le avessero lasciate a se stesse, non sarebbero mai arrivate.
Se, sulla via che ci è stata tracciata, facciamo il male, se non la spianiamo, non passeranno sette generazioni senza che si rivenga a spianarla (5.2.1895).
Immaginiamo due uomini sulla stessa via. Uno non indietreggia davanti alle prove, mentre l’altro ha l’orgoglio che gli impedisce di accettarle. I due non sono più allora sulla stessa via. Verrà un momento in cui tutto sarà rivelato al primo e non avrà bisogno d’angelo custode, poiché saprà come comportarsi (27.11.1900).
Vi sono delle vie dove non passano esseri che ogni duemila anni. Queste vie non sono come quelle degli altri: essi vi sono soli. |