Il mondo è una sfera. Alla periferia c’è la corona dei guardiani; in questa sfera si muovono dei pianeti, e come in un uovo che è pieno possono esserci delle cellule libere che vanno e vengono senza vedere le altre, poiché esse non sono nello stesso appartamento, così nell’universo possono esserci delle serie di esseri che non esistono gli uni per gli altri, poiché non si vedono. I guardiani sono nella luce, e la loro linea è impossibile da superare. Io ci sono andato e li ho visti.
Il mondo materiale dove ci troviamo è limitato. Questo cerchio costituisce il regno. Una cintura stretta, ma comunque larga milioni di leghe, lo separa dal mondo delle tenebre, dove non vi sono più Dei. A nessuno è permesso, se non agli eletti che sono molto vicini a Dio, di penetrare in questa zona di separazione, poiché se fosse concesso a un’anima qualunque di contemplare l’abisso dell’Aldilà, essa indietreggerebbe per un terrore mortale. Il regno del resto è immenso e, con la velocità del lampo, ci vorrebbero dei secoli per raggiungerne il limite, che però c’è. Il suo numero è un multiplo di 72.
C’è un’infinità di mondi oltre il nostro, dove le creature si presentano sotto le forme animali del nostro mondo. Ma questi animali sono ben più elevati, ben più intelligenti della maggior parte degli uomini attuali. Hanno un’anima identica alla nostra e sono fatti, come noi, di anima, spirito e corpo, a immagine di Dio. Conoscono cose che noi ignoriamo, e noi conosciamo delle cose che essi ignorano. Ciò nonostante, se li possiamo ritenere più elevati di noi nella scala degli esseri, occorre notare che noi siamo ben proporzionati, forse i più proporzionati. Se un uomo potesse conversare con questi esseri, avrebbe da imparare e insegnare. La nostra anima può passare in essi, e la loro in noi. Ma in generale, è nel mondo in cui si sono contratti dei debiti, che si viene a pagarli. Solo le anime libere possono andare a loro piacimento in quel mondo come nel nostro, a trascorrervi una incarnazione, per compiere una missione o dare un esempio.
Noi siamo in un mondo molto arretrato; ci sono dei mondi dove l’ultimo degli abitanti è più progredito del primo del nostro pianeta (4.1.1895).
Vi sono dei mondi dove non si parla.
Nei mondi superiori il riso non esiste, né il pianto, non c’è che il sorriso.
Ovunque esistono esseri buoni mischiati ai cattivi, ovunque si riconosce un Essere unico creatore di tutte le cose. |