La scienza crede di sapere e non sa nulla chi crede di sapere qualcosa non è condotto, dal suo sapere, che alla negazione. Noi crediamo di sapere e non sappiamo nulla, crediamo di vedere e non vediamo nulla. Crediamo di essere un solo essere e vi sono diversi esseri in noi crediamo di avere il nostro libero arbitrio e non lo abbiamo crediamo di avere un pensiero, crediamo di agire da soli e subiamo l’influenza di tutti gli esseri che sono con noi. Crediamo di possedere una cosa e questa cosa è anche la proprietà di altri esseri che non vediamo (Maggio 1895).
Il proprietario di un bene dice a sua moglie: «Bisognerà il tal giorno mietere il nostro grano». La donna lo dice al servitore, e le orecchie degli invisibili che coltivano lo stesso bene raccolgono quelle parole. Essi non vogliono che quel bene sia loro tolto e, prima della mietitura, la grandine distrugge tutto (Maggio 1895).
La grandine è un’armata di lavoratori che viene a prelevare il raccolto. Poiché molto spesso noi prendiamo il raccolto prima che sia maturo, allora essi ci precedono.
Il vento, la pioggia, la grandine e tutto ciò che può accadere è rappresentato da esseri che, anch’essi, hanno un lavoro. Quando facciamo del male a questi esseri, anch’essi possono a un dato momento rivoltarsi contro di noi.
Quando la grandine passa sulle nostre contrade, e rovina i nostri raccolti, quei raccolti non sono né rovinati, né perduti altri esseri che noi non vediamo credono anch’essì di fare i loro raccolti quando il nostro è buono, il loro è cattivo.
Lo stesso avviene per le piante questi esseri sono per me i pittori della natura posti dal Creatore. Si danno molto da fare.
Per darvi un’idea, figuratevi uno di questi esseri che va alla ricerca molto lontano di una goccia di rugiada che per lui è più pesante di un secchio d’acqua per noi. Alcuni modellano le foglie, le uniscono, fanno in modo che le foglie non siano troppo spesse.
Il piccolo fatica tanto nel fare poco, quanto il forte nel fare di più. Ognuno agisce secondo la propria forza.
Il lavoro di ciascuno serve a noi e ad altri che noi non ve diamo e di cui siamo lungi dal supporre che esistano (13.4.1898).
In ogni punto di una pianta vi sono esseri che hanno, chi una bocca, chi uno stomaco ed è un va e vieni continuo di spiriti, per recare a quegli esseri tutto ciò che è loro utile, per la propria esistenza. Quegli spiriti sorvegliano e proteggono la pianta vanno a cercare i microbi che servono di nutrimento a quegli esseri, li proteggono dalla pioggia o dal Sole. Noi vediamo una goccia di liquido scivolare e coprire due o tre di quelle cellule, poiché il verde protegge dai raggi del Sole. Crediamo che sia un’azione meccanica, inintelligente. Affatto! Sono spiriti che hanno tirato un velo davanti a quegli esseri per proteggerli Così come la pianta che vi sembra piccola, che è ancora più piccola per altri, è per me e per quelli che vedono il mondo spirituale, più grande di una messe. Quegli spiriti amano le piante che curano e proteggono essi proteggono quelli che fanno del bene alle piante e puniscono quelli che le distruggono inutilmente. Alcuni di essi disegnano le foglie e questo disegno non è altro che quello di un disegnatore che è seduto al suo tavolino e lavora il cliché passa, essi lo prendono e vanno ad eseguirlo su una foglia. |