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Vita e parole di Maitre Philippe Il Vangelo di Maitre Philippe

La sua divinità

Colui che è venuto duemila anni fa è il primo e l’ultimo, ma non bisogna confonderlo con gli uomini (29.1.1902).
Quando vuoi creare o perfezionare qualcosa che qui non esiste, rifletti alla tua opera prima di farla. Questo pensiero non ancora realizzato è l’archetipo di ciò che sarà la tua opera. Così Dio, prima di creare il tutto, pensò la sua opera: questo pensiero fu qualcuno, e fu il Cristo, la Vita, la Parola di Dio, il pensiero di ogni cosa. Perché Dio creò tutto in immagine e in seguito, con il tempo, tutto si realizza. Il Cristo, primogenito di tutte le cose, fu l’ultimo creato, ma non come noi.
Egli era il Figlio stesso del Padre e, come tale, possedeva la conoscenza di tutte le cose prima ancora della loro creazione (17.2.1902).
Alcuni dicono che il Cristo era della stessa essenza degli altri, poiché viene detto che cresceva in età e saggezza. Quale errore! Il Cristo non fu mai un uomo come gli altri ma, avendo preso un corpo, non bisognava forse che questo corpo subisse le leggi della materia e che il cervello avesse il tempo di acquisire la forza necessaria? E d’altronde, se fosse stato altrimenti, che ne sarebbe risultato? Si sarebbe creduto di più? No.
La religione spiritica crede che Gesù sia un saggio, un sapiente che è arrivato con il suo lavoro al sommo della scala e che potremo arrivarci anche noi lavorando. È un grave errore. Noi non ci arriveremo mai, perché Nostro Signore Gesù Cristo non ha mai cessato di essere Dio (28.1.1896).
Colui che dice: «In me vi è la forza», e che abbassa il Cristo e nega la sua divinità, quello è un falso profeta. Il Cristo fu davvero il Figlio di Dio, Dio fatto uomo, e non si sa nulla della sua vita terrena.
Credete che il Cristo è Dio e che è resuscitato. Non seguite quelli che dicono il contrario.
Dichiaro forte che Egli è Dio, e che in verità ciò che desidera il Padre, che è Dio, è desiderato anche dal Figlio che è Dio, perché ciò che vuole il Figlio, anche il Padre lo vuole (16.7.1896).

Il Suo corpo

Il Cristo è la prima di tutte le creature la Vergine è la seconda.
Gesù Cristo ha avuto due nature. Era uomo ed era anche il Figlio di Dio, Figlio unico, figlio preferito. Come uomo, il suo corpo era formato di tutto ciò che vi era di più puro nella materia. Era stato formato senza il soccorso di alcun uomo.
Il corpo materiale del Cristo era la Parola stessa di Dio. Non era dunque della Terra. Dio aveva detto: Io vi manderò un Messia. Bisognava che ciò fosse, e di conseguenza quelli che dicono che Gesù era un uomo ed era passato attraverso le fasi intermedie di sviluppo, sono in errore.
Il corpo del Cristo è universale.
Gesù era piuttosto alto, forte, solidamente strutturato di muscoli, le ossa dure come il diamante, i piedi di qualcuno che ha molto camminato, delle mani belle, ma che avevano molto lavorato. Non aveva gli occhi azzurri come viene rappresentato assai spesso erano marroni i suoi capelli avevano dei riflessi indefinibili erano ondulati.

La Sua incarnazione universale

Vi sono migliaia di mondi come la Terra, e ciò che è accaduto qui duemila anni fa, nello stesso tempo il Cristo l’ha compiuto dappertutto (3.3.1902).
Quando Nostro Signore Gesù Cristo cambia dimora, egli cambia anche fisionomia e prende un corpo e una figura adatti alla dimora nella quale si trovano quelli che Egli visita (2.5. 1895).

La Sua missione

A dodici anni il Cristo sapeva tutto e non aveva bisogno di apprendere più nulla.
Non vi è alcun paragone possibile fra Gesù e gli altri (Orfeo, Krishna, Odino... ), assolutamente nulla di comune.
Il Cristo è venuto sulla Terra affinché le nostre preghiere, tramite Lui, arrivino fino a Dio, perché il Cielo era chiuso da 6.000 anni; Lui l’ha aperto (23.4.1902).
Il Cristo si è paragonato ad un pastore perché attirava a sé gli uomini che cercavano la luce come il pastore attira le sue pecore. Egli rassicura gli uomini che i lupi divorerebbero e li protegge. Vi sono dei pastori che agiscono così, che fanno pascere le nostre anime, ma noi non li vediamo perché non sono da questa parte.
La strada del Cielo è cosparsa di spine e di rovi. Noi dobbiamo appianare questa strada affinché quelli che devono passarvi la trovino meno arida, che sia meno penosa per essi, che i loro piedi possano sopportare il loro corpo. Gesù ci mostra questa strada, vi passa per primo, Egli ha tracciato il passaggio prima della Sua venuta nessuno di noi avrebbe potuto percorrere quella strada.
Egli è venuto ad appianare le difficoltà e ad aprirci la porta del Cielo. Seguiamo quella strada. Se vi troviamo delle avversità non lamentiamoci, sopportiamole coraggiosamente in modo da essere di esempio a quelli che ci seguono. Se vacilliamo ad ogni passo, se non ci rassegniamo alla volontà di Colui che ci ha inviati in questo mondo, faremo soffrire i nostri predecessori (4.6.1896).

La Sua sofferenza

Gesù ha sofferto dall’inizio dei tempi e soffrirà fino alla fine dei tempi (13.5.1902).
Gesù ha sofferto nel suo corpo materialmente e nel Suo cuore come un uomo, benché il Suo corpo non fosse della Terra.
Egli non è venuto espressamente per soffrire, ma per mostrarci la strada.
Gesù non è caduto sulla strada del Calvario che per mostrare all’uomo che i più forti possono cadere e persino cadere tre volte. Quanto a Lui, Egli non poteva cadere, e non era tenuto a farlo.
Il passo del Vangelo dove è detto che Gesù si disperò è mal interpretato. La tristezza è potuta entrare nel Suo animo a un dato momento, come accade a tutte le grandi anime che vengono qui, ma Egli non ha mai disperato. Se ci fosse stata disperazione, vi sarebbe stato dubbio, e il Cristo non poteva dubitare. Egli non ha mai pregato che il calice venisse allontanato da Lui, ma ha chiesto che il sangue che Egli versava servisse all’umanità intera. Se dei criminali possono avere abbastanza forza d’animo per incamminarsi al supplizio senza debolezze, a maggior ragione il Cristo non doveva esitare davanti alla morte.

La Cena

Il vino e il pane della Cena sono dei simboli e delle realtà. Come simboli, si tratta di un sacramento mal applicato da noi. Se abbiamo delle difficoltà con qualcuno, andiamo a trovare questa persona, intendiamoci con lei, facciamo delle concessioni e facciamo la comunione bevendo e mangiando in memoria di questo nuovo accordo. Come realtà, nell’essenza della parola, ricordatevi, sappiate, che nessuno entrerà in Cielo se non beve il sangue di Gesù e non mangia il Suo corpo, cioè se non segue il cammino della sofferenza e del dolore (3.2.1896).
La nostra sofferenza non è nulla, perché è divisa e ripartita fra il tutto. Gesù ha sofferto tutta la sofferenza che esiste, perché essa era tutta concentrata su di Lui (13.5.1902).

Il Suo sacrificio

Tutto ciò che è accaduto al Cristo aveva la sua ragione d’essere. Ponzio Pilato è venuto sulla Terra per pronunciare la sua sentenza, perché è lui stesso che l’ha condannato con le sue mani, e con il suo cuore. 1 due ladroni sono venuti per rendere testimonianza di ciò che Egli ha detto sulla Croce. Così bisognava che Giuda tradisse il Cristo. Vi era spinto e nessuno può rispondere di se stesso. Tutto ciò che è accaduto a Gesù deve succedere a noi prima che possiamo entrare nel Cielo. Saremo traditi, e non dovremo vendicarci. Troverete tutto ciò che vi sarà necessario nella vita di Gesù.
Non dobbiamo giudicare coloro che l’hanno crocifisso, perché noi lo facciamo soffrire molto di più tutti i giorni (13.5. 1902).

La Sua morte

Quando Gesù è morto, tutti i veli del tempio si sono squarciati. La folla s’è portata verso la Croce, e i soldati impedivano alla folla di avvicinarsi per timore che liberasse Gesù. Perché non era il popolo che voleva la morte di Gesù, ma Ponzio Pilato.
Quando i due ladroni ebbero reso l’ultimo respiro, vennero rotte loro le ossa delle gambe, per assicurarsi della loro morte. Era nella legge e stavano per fare altrettanto a Gesù, ma l’uomo non se ne sentì il coraggio un soldato sì contentò di mirare al costato di Gesù e lo trafisse con un colpo di lancia che lo attraversò fino alla scapola. Usci un po’ di sangue misto ad acqua. Non erano state spezzate le ossa di Gesù perché qualcuno aveva detto: “ Tu non avrai le ossa spezzate ”.

La Sua Resurrezione

Gesù ha detto: «Distruggete questo tempio e Io lo ricostruirò in tre giorni». Parlava di se stesso. Se lo avessero bruciato, o gettato in fondo al mare, Egli sarebbe risuscitato in capo a tre giorni.
Ciò che è scritto della resurrezione di Gesù è vero. Vi ho detto spesso che la Terra non prende che ciò che ha donato. Gesù non è nato dalla carne, quindi non poteva restare a lungo nella terra, alla quale non apparteneva. L’hanno messo nella terra, ma Egli è resuscitato, come ci è stato annunciato nelle Scritture. Il Suo corpo, i Suoi vestiti, la croce sulla quale è stato crocifisso, nulla resta di tutto ciò (12.9.1893).
La Terra non può distruggere nulla di ciò che le appartiene, né trattenere ciò che non le appartiene (27.6.1895).
Il Cristo si è mostrato molto poco ai Suoi apostoli, dopo la Sua resurrezione l’incontro più lungo non ha superato l’ora e mezza. Si è anche fatto vedere a della povera gente, che non L’ha riconosciuto.

LAscensione

Quando il Cristo è salito in Cielo davanti ai Suoi apostoli, era seduto, da un lato, in un trono. Degli angeli Lo circondavano ed è stato portato su delle nuvole bianche, rosse e nerastre, a causa dello spessore. Teneva una mano alzata, tre dita in alto.

Il numero del Cristo

Il Cristo aveva il numero 3: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. È  nato il terzo giorno della settimana. Fu messo tre giorni in prigione. Fu picchiato per tre ore dai soldati che lo insultavano. Ha vissuto tre decine e tre unità. Fu crocifisso a mezzogiorno, e restò tre ore sulla croce prima di rendervi l’ultimo respiro. Tre ore dopo, i suoi amici lo tolsero. Restò tre giorni nella tomba. È stato inchiodato con tre chiodi senza essere stato legato in precedenza. L’operazione è stata fatta a terra. Nella Sua ascensione davanti agli Apostoli e davanti ad altre persone, Egli ha impiegato tre ore per arrivare al Suo Cielo, ma è sparito prima agli occhi dei Suoi amici. Non è il lato destro del Cristo che è stato trafitto, ma il lato sinistro, il cuore è stato attraversato tre minuti esatti dopo il Suo ultimo respiro (Agosto 1902).

Aneddoti sulla sua vita

Durante la fuga in Egitto, il Bambin Gesù, così come la Vergine e San Giuseppe, essendo stanchi, si riposarono nel deserto presso un albero di datteri pieno di frutti. Siccome avevano fame, San Giuseppe fece dei vani sforzi per raggiungere col suo bastone i frutti dell’albero, ma non vi riuscì. Gesù disse all’albero: «Avvicinati!». E il dattero s’inchinò abbastanza basso, così che San Giuseppe potesse senza sforzo staccare dai rami tutti i frutti necessari. Se il Cristo non fosse stato Dio, pensate che avrebbe potuto agire così? Sicuramente no. Ecco il segno dal quale riconoscere il Cristo.
Un giorno, al tempo di Gesù, c’era una venditrice che aveva dei pesci in una sorta di mezzo barile scavato in un pezzo di legno. Un uomo si avvicinò e le domandò: «Quanto questi quattro pesci?». «Tanto» fece la venditrice. L’uomo mercanteggiò e gliene offri la metà. Allora Gesù si avvicinò anch’Egli e disse alla venditrice: «Dagli tutti i tuoi pesci per quel prezzo». Ed ella lo fece. Ma l’uomo si meravigliò, rifletté e rifiutò, non prendendo che quelli che aveva chiesto. L’uomo guadagnò, perché fu corretto della sua avarizia, e la donna ricevette molto per la sua obbedienza. Fate così: quando vi chiederanno qualcosa per avarizia, date il doppio.
Il Cristo aveva il diritto di lanciare la Sua maledizione sul fico. Poiché è Lui che dona la vita, Egli può riprenderla. In Lui non vi è male. E coloro che uccidono gli alberi, da allora sono meno reprensibili.

Le visioni di Caterina Emmerick

Caterina Emmerick: com’è ricca! I racconti che fa della Passione sono assolutamente veridici. Ella non ha visto la vita del Cristo stesso, bensì il cammino del Salvatore, la successione dei cliché decisa dal Padre dal principio. Questo cammino esiste e costituisce intorno alla Terra una protezione che potrebbe impedire alle armate infernali di impadronirsi della Terra se lo volessero (9.12.1895).

La natura divina delle guarigioni del Cristo

Nostro Signore Gesù Cristo non guariva, come lo dicono lo credono certe persone, con il soccorso di qualche spirito, no, Egli non aveva bisogno di nessuno, perché non era un uomo superiore, era Dio (7.1.1894).
Alcuni autori antichi considerano magnetismo, o addirittura magia, i miracoli che sono stati fatti da Gesù Cristo. Vi sono diversi generi di magnetismo e, come ve l’ho detto talvolta, il magnetizzatore, per ottenere un risultato sul paziente, deve avere le mani pulite e la coscienza pura. Gesù ed anche gli apostoli non hanno fatto del magnetismo per guarire i malati. Avevano il potere di guarire e non avevano bisogno di esperienze acquisite per compiere la loro missione. Sono stati dati loro dei semi da seminare in un terreno che dovevano scegliere e dove sapevano che quei semi dovevano germogliare (9.12.1895).

Il problema del male

Gesù Cristo solo ha conosciuto il mistero del problema del male. Tutti i sapienti non ne hanno neanche avuto l’intuizione, si sono arrestati ai piedi di quel muro che chiudeva il loro orizzonte, sentendo che vi era qualcosa al di là, ma non hanno saputo dire cosa.

La Croce

Per sapere cos’è il bene e il male non vi è che un libro al mondo che ce lo insegni questo libro si chiama la Croce, e la strada da prendere per andarlo a cercare si chiama Via del Calvario (30.1.1900).
La Croce è un simbolo. Esiste dall’inizio dei tempi.
La Croce esiste per dirci: «Tu avrai delle difficoltà, cammina!».
La Croce è vivente.
La scienza è ai piedi della Croce.
La consolazione è ai piedi della Croce (5.3.1902).

Il Consolatore

Gesù invierà un Consolatore e voi lo vedrete tutti ma quanti sconvolgimenti prima che arrivi! Perché Gesù ritornerà, ma sarà troppo tardi per quelli che non seguono la via del bene. Non avete letto nel Vangelo che ci saranno pianto e stridor di denti? Quel tempo non è ancora del tutto qui, ma non è molto lontano (26.12.1893).

Gli Apostoli

Gli Apostoli non erano tutti della stessa famiglia erano stati scelti per essere i testimoni fra tutte le razze.
Gli Apostoli erano i profeti dell’Antico Testamento essi sono venuti con il Messia, ma non avevano gli stessi doni che nel passato. Avevano la conoscenza dell’antica legge, ma non quella della nuova legge.
Il Cristo ha dato la pace ai suoi Apostoli affinché essi non si credessero nulla pur essendo tanto, perché senza questo si sarebbero creduti troppo forti e l’orgoglio li avrebbe sedotti.

Il Vangelo

Nulla si perde, tutto ciò che è detto, fatto o pensato è scritto nel Cielo è stato dato ad alcune persone di vedere nel Cielo ciò che aveva detto Gesù (12.9.1893).
Il Cristo ha detto ai suoi apostoli delle parole che essi non hanno capito allo stesso modo il Vangelo può essere interpretato in cento maniere.
Quando Gesù parlava ai Suoi discepoli, diceva loro: «Parlo così perché voi non mi comprendiate». Gesù non ha detto tutto ai Suoi discepoli, ed essi non capivano completamente la Sua parola. Tuttavia i Vangeli si sono trasmessi solo con qualche modifica poco importante, senza che il senso ne fosse alterato. Dio non l’avrebbe permesso. Quando Gesù diede ai Suoi discepoli il dono delle lingue, allora essi cominciarono a comprendere il senso delle parole del loro Maestro e il senso delle segnature naturali. Videro le virtù delle piante, degli animali, attraverso le loro forme, gli insegnamenti del Maestro impartiti attraverso le parole. Se in effetti tutto fosse rivelato a tutti, nessuno farebbe più nulla, o piuttosto ciascuno cercherebbe e saprebbe trovare la strada traversa per salvarsi quando ci fosse bisogno di qualcuno.
Vi sono molte persone che si sono dette, leggendo il Vangelo dopo il Cristo: «Se fossi stato là, avrei compreso le antiche profezie». Ebbene, è la stessa cosa oggi. Tra qualche tempo ci si dirà: «Bisognava essere ciechi per non capire e non vedere gli insegnamenti così semplici del Vangelo».
Il Vangelo da duemila anni rischiara il mondo. Lo si comprende diversamente a età diverse.
Esso non ha che un senso. Gli antichi libri sacri ne avevano molti.
Il Vangelo è una tavola su cui vi è da mangiare per tutti i convitati, ciascuno vi trova l’alimento che gli conviene, secondo il suo appetito e il suo temperamento (3.1.1895).
Non crediate che io sia venuto ad insegnarvi qualcosa di nuovo. Tutto ciò che dico si trova scritto nel Vangelo, ma velato ad arte.
Bisogna leggere il Vangelo. Ciascuno lo capirà a suo modo. Tra un anno lo capirete diversamente da oggi.
lo non vi dico nulla che sia contrario al Vangelo. Vi dico può darsi la stessa cosa, ma qualche volta vi dirò anche delle cose che sono state omesse nel Vangelo. Nessuna parola però del mio insegnamento sarà in contraddizione con il Vangelo.

LApocalisse

L’Apocalisse è un libro profetico di cui tutti gli avvenimenti si sono compiuti ma non è stato scritto che per alcuni, che hanno capito e sono stati confermati nelle loro vedute da quel libro.

LAnticristo

L’Anticristo verrà presto. Sarà così bello che sedurrà molti. Colui che opera delle guarigioni, delle cose straordinarie e che dice di essere lui a compierle, quello è dell’Anticristo. Chi dice che è Dio a farle che egli non è che uno strumento, non è dell’Anticristo.
I soldati dell’Anticristo sono quelli che danno del Cristo, che è la Parola del Padre incarnato, il Verbo di Dio, dei giudizi umani. Essi dicono che il Cristo è un uomo evoluto, che Egli ha studiato nel tale tempio, nel tale santuario, e che la sua iniziazione l’ha elevato al rango che ha occupato (17.2.1902).
Non date mai credito a quelli che fanno dei miracoli dicendosi il Cristo incarnato, il Cristo resuscitato (28.3.1895).
È anticristiano ogni essere che sviluppa il proprio cervello a detrimento del proprio cuore (6.3.1902).
Conviene, amare il prossimo come se stessi, perché è anticristiano colui che lascia suo fratello nell’avversità (17.2.1902).

LAntico Testamento

L’Antico Testamento è più difficile da capire: è necessaria la lotta; in effetti bisogna combattere incessantemente, bisogna versare il sangue. Ma intendiamo bene: quando si lotta contro il male, si tenta di strappare qualcuno al vizio, ci vuole una guerra senza pietà e, se si riesce, si è in effetti vincitori, anche se si è versato del sangue. Così se si taglia un ramo ad un albero per trapiantarlo altrove, la linfa cola, il ramo sanguina. Allo stesso modo, se si strappa un uomo alla sua famiglia per metterlo in un’altra, il sangue della famiglia cola, e anche il suo. Ecco come Dio ha potuto ordinare di versare il sangue.

Le religioni

La spartizione delle vesti del Cristo. Vi sono tre religioni derivate dal primitivo insegnamento, che si sono allontanate dalla vera religione, formando i tre angoli di un triangolo il cui centro è la vera fede.
Rispettate tutte le religioni, perché bisogna che tutti i fedeli di tutte le religioni mangino la carne e bevano il sangue del Maestro, e nessuno può mangiare il Corpo di Gesù se non h in sé l’umiltà, l’amore del prossimo e il perdono delle offese

Nessuna religione dà la salvezza se non si ama il prossimo come se stessi (30.4.1903).
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